Il concetto di neutralità climatica si riferisce all'obiettivo di mantenere un livello di concentrazione di gas serra in atmosfera tale da evitare un aumento della temperatura media del pianeta di oltre i 2°C rispetto al periodo pre-industriale.
In tal modo ci si auspica di scongiurare gravi alterazioni all'equilibrio naturale della Terra provocate dal cambiamento climatico e proteggere le generazioni future da conseguenze preoccupanti.
L'impatto globale dovuto al cambiamento del clima sta già comportando un incremento nel numero di specie viventi a rischio estinzione ed un cambiamento nella loro distribuzione; inoltre, si registra un aumento di fenomeni estremi (come siccità, alluvioni ed uragani) ed un innalzamento del livello degli oceani.
Come se non bastasse, l'intensità di questi eventi rappresenta anche una minaccia per la sicurezza alimentare, la salute umana, l'economia e la stabilità sociale.
Al fine di raggiungere la neutralità climatica bisogna non soltanto ridurre la quantità di gas serra che generiamo, ma si deve anche aiutare il pianeta nella sua capacità di assorbimento delle emissioni.
Il suolo terrestre e gli oceani giocano un ruolo chiave nel sottrarre gas all'atmosfera ed è importante, da parte nostra, mettere in campo una serie di azioni concrete che vanno a sostenere ed incrementare questo processo come ad esempio azioni di riforestazione e di ripristino degli ecosistemi.
L'espressione "Net Zero" sta a significare la neutralizzazione della quantità di gas a effetto serra immessa in atmosfera vista come risultato di un equilibrio tra i gas serra emessi e la loro rimozione.
Raggiungere un equilibrio di emissioni nette zero, ossia divenire "climaticamente neutrali", vuol dire quindi limitare al massimo le emissioni e compensarne qualsiasi residuo.
Il sequestro di carbonio, ovvero la sua rimozione dall'atmosfera e le misure di compensazione (come ad esempio il supporto a progetti che promuovono soluzioni climatiche) sono solo alcune modalità attraverso cui raggiungere un bilancio di emissioni nette pari a zero.
Differenza tra neutralità climatica e neutralità carbonica
Neutralità climatica e neutralità carbonica sono termini spesso usati in modo intercambiabile, ma in realtà hanno significati leggermente diversi.
Iniziamo con il definire il concetto di neutralità carbonica: essa si relaziona all'obiettivo di raggiungere un equilibrio tra le emissioni di anidride carbonica immesse in atmosfera e le azioni intraprese per compensarla riducendo così il suo impatto sul clima.
La neutralità climatica (Net Zero), invece, ha come obiettivo il mantenimento dell'incremento della temperatura globale entro i 2°C contenendo le concentrazioni di tutti i gas serra di origine antropica e non solo dell'anidride carbonica.
Oltre alla CO2, che rappresenta il gas serra per eccellenza e che influisce in modo decisivo sulla temperatura del pianeta, le altre emissioni in atmosfera provenienti dalle attività dell'uomo sono ad esempio il metano, il protossido d’azoto e altri gas a base di fluoro.
Essi risultano essere più complessi da rimuovere della CO2 e quindi per questi gas il raggiungimento net zero richiede tempi più lunghi. Ai fini della stima del loro impatto sull'ambiente, queste emissioni sono calcolate come CO2 equivalente cioè convertite matematicamente nella quantità equivalente di CO2.
Cosa si sta facendo per raggiungere il Net Zero
Il problema del cambiamento climatico ha messo in moto molte iniziative a livello mondiale per raggiungere la neutralità climatica.
Per ridurre le emissioni di gas serra ci si sta muovendo verso fonti di energia pulita come il solare, l'eolico e l'idroelettrico e si stanno adottando diverse tecnologie a basse emissioni di carbonio.
La riforestazione e la conservazione delle foreste esistenti, come anche la ricostituzione di altri tipi di ecosistemi, sono tra iniziative intraprese più frequentemente che possono aiutare nell'operazione di sottrazione del carbonio.
C'è inoltre anche una forte campagna di sensibilizzazione rispetto alle tematiche climatiche ed una maggiore coscienza delle persone ad attuare cambiamenti nel loro stile di vita per ridurre gli sprechi (ad esempio lo spreco alimentare) e di conseguenza le emissioni.
Il Consiglio Europeo si è posto come obiettivo la riduzione di almeno il 55% delle emissioni nell'Unione Europea entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050.
Tali obiettivi sono stati fissati in seguito al cosiddetto Accordo di Parigi del 2015 nel quale gli stati membri dell'UE si impegnavano a mentenere l'aumento della temperatura media al di sotto dei 2°C limitandola a 1.5°C.
Cosa si può fare individualmente per raggiungere la neutralità climatica
Come consumatori, anche individualmente possiamo fare scelte consapevoli mirate a contribuire al raggiungimento della neutralità climatica per proteggere il nostro pianeta.
Risparmiamo energia in casa utilizzando ad esempio elettrodomestici ad efficienza energetica ed evitando sprechi inutili (scopri come puoi risparmiare energia in casa).
Optiamo per una mobilità sostenibile, camminiamo a piedi (quando possibile), usiamo la bicicletta, utilizziamo i mezzi pubblici e/o acquistiamo un'auto elettrica.
Riutilizziamo e ricicliamo anche in modo creativo gli oggetti che abbiamo dando loro una nuova vita ed evitando di comprare nuovi prodotti.
Facciamo attenzione agli sprechi (alimentari o di qualsiasi altra natura). Ricordiamoci sempre che dietro ogni spreco c'è una quantità di materie prime utilizzate per produrre quel bene e che su di esso grava poi lo smaltimento.
Se è possibile, avvaliamoci di fonti di energia rinnovabile installando, ad esempio, pannelli solari sul tetto di casa.
Supportiamo politiche ed aziende con pratiche sostenibili e a basse emissioni di carbonio.
Con queste decisioni e azioni quotidiane possiamo aiutare ad accelerare la transizione verso un'economia più sostenibile accorciando le distanze verso la neutralità climatica.