Il marchio I.G.P., acronimo per Indicazione Geografica Protetta, è una certificazione di qualità attribuita dall'Unione Europea ad alimenti di cui una determinata qualità o caratteristica sia riconducibile ad un particolare territorio ed almeno una fase del loro processo produttivo (produzione, trasformazione ed elaborazione) avvenga effettivamente in quella specifica area geografica.
Ad esempio, un prodotto alimentare può ricevere la certificazione I.G.P. se è prodotto in un certo territorio ma è composto da materie prime provenienti da un altro territorio. Ad esempio, la Bresaola della Valtellina, pur non utilizzando carne della zona, ha il marchio I.G.P. perchè è prodotta in Valtellina con tecniche tradizionali del luogo ed usufruendo del clima locale che favovisce il processo di stagionatura.
La denominazione I.G.P. è, quindi, più flessibile della più rinomata etichetta D.O.P. poichè tutela in primis le ricette ed i processi di produzione del prodotto tipici di un dato territorio e non necessariamente l'insieme dato anche dall'origine delle materie prime.
La certificazione I.G.P., previa verifica effettuata dalla Commissione Euuropea, è rilasciata per l'Italia da enti certificatori individuati dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
I prodotti alimentari con il marchio I.G.P. in Italia sono più di 250 e tra essi ritroviamo ad esempio: l'Aceto Balsamico di Modena, l'Arancia Rossa di Sicilia, il Canestrato di Moliterno, il Cappero di Pantelleria, la Cipolla Rossa di Tropea, il Cotechino di Modena, il Lardo di Colonnata, il Panforte di Siena, la Pasta di Gragnano, la Piadina Romagnola ecc...
Tutti i prodotti a marchio I.G.P. presentano sulla confezione un bollino rotondo giallo e blu al cui interno è presente la dicitura "Indicazione Geografica Protetta".