In ecologia, si definisce Biodiversità (o diversità biologica) "ogni tipo di variabilità tra gli organismi viventi, compresi, tra gli altri, gli ecosistemi terrestri, marini e altri acquatici e i complessi ecologici di cui essi sono parte; essa comprende la diversità entro specie, tra specie e tra ecosistemi".
Tale definizione è data dall'art. 2 della Convenzione sulla Diversità Biologica, un accordo internazionale firmato nel 1992 a cui fino ad ora hanno aderito 196 paesi, volto alla tutela della varietà biologica degli organismi viventi dal livello genetico (organismi diversi all'interno della stessa specie e le loro relazioni) passando per il livello specifico (specie diverse all'interno di uno stesso escositema e le loro relazioni) fino al livello ecosistemico (ecosistemi diversi sia per caratteristiche chimico-fisiche che per tipologie di specie al loro interno e le relazioni che si stabiliscono tra essi).
L'importanza della biodiversità sta nel fatto che essa è essenziale per la vita di organismi, specie ed ecosistemi in quanto tale varietà permette loro di adattarsi e modificarsi in risposta agli input esterni. Questi sistemi ricchi di diversità biologica sono in grado da soli di regolare naturalmente i cambiamenti climatici ed i processi biogeochimici del pianeta.
I delicati equilibri in cui questi sistemi persistono devono essere assolutamente salvaguardati per contrastare quel fenomeno di costante perdita di biodiversità (caratterizzata dalla scomparsa o dall'estinzione di intere specie ed ecosistemi) al quale stiamo assistendo che è uno dei problemi ambientali più gravi a livello globale poichè comporta, tra gli altri, un incremento delle calamità naturali, un'instabilità alimentare ed energetica, un impoverimento nella qualità delle acque ed una riduzione della loro disponibilità.
A tal proposito, il 22 Maggio si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità istituita il 22 Maggio 2000 dall'Assemblea Generale dell'ONU per ricordare gli obiettivi della Convenzione sulla Diversità Biologica.