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DI GW-360

Glossario dei termini green più utilizzati

PFAS
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PFAS

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Con l'acronimo inglese PFAS (PerFluorinated Alkylated Substances), si intende un gruppo di sostanze chimiche poli- e per- fluoroalchiliche che, grazie al legame fluoro-carbonio, sono dotate di proprietà ignifughe, tensioattive ed impermeabilizzanti all'acqua e ai grassi.

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha individuato più di 4700 PFAS di cui i più conosciuti e più utilizzati (soprattutto in passato) sono il PFOS (acido perfluoro etansolfonico) e il PFOA (acido perfluoroottanoico), entrambi ad otto atomi di carbonio.

Tali sostanze non esistono in natura, ma si tratta di composti di sintesi prodotti in laboratorio le cui caratteristiche di idro-oleo repellenza e di resistenza alle alte temperature, ne hanno permesso un utilizzo ad ampio spettro nel settore industriale fin dagli anni '40 del secolo scorso.

Gli PFAS si ritrovano, infatti, in molti prodotti di uso comune come: tessuti impermeabili, rivestimenti delle padelle antiaderenti, carta forno, rivestimenti degli imballaggi per alimenti, cosmetici, dispositivi medici, insetticidi, vernici ecc...

Inoltre, in virtù delle loro proprietà tensioattive in grado di rimuovere lo sporco, li ritroviamo anche in diversi prodotti per la cura della casa e della persona come ad esempio cere e detergenti per le pulizie di casa o in alcuni shampoo.

Gli PFAS sono dei contaminanti emergenti e sono detti "inquinanti eterni" per la loro persistenza nell'ambiente dovuta alla loro scarsa degradabiltà.

Allo stesso modo delle microplastiche, essi hanno ormai hanno raggiunto una certa diffusione soprattutto in territori fortemente industrializzati dove sono stati ritrovati nelle acque superficiali e sotterranee, nei suoli e perfino nell'aereosol marino.

La contaminazione da PFAS parte dai processi industriali da dove queste sostanze, estremamente mobili, riescono a sfuggire e a contaminare le acque di falda, accumulandosi nei campi di coltivazione ed entrando così nella catena alimentare.

Gli esseri umani assimilano questi composti principalmente tramite l'alimentazione (ma anche per inalazione e probabilmente per assorbimento cutaneo) e non avendo la capacità di espellere gli PFAS velocemente (i tempi di dimezzamento si aggirano intorno ai 4 anni), questi ultimi si accumulano nell'organismo principalmente nel sangue.

Alla loro tossicità sono associati, tra gli altri, problemi al sistema immunitario, alterazioni ormonali, tumori e problemi di fertilità.

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